Non stiamo parlando del Nevada, ma di una piccola grande realtà che nasce nel cuore di Rozzano, paese situato nella provincia di Milano. Area 51 prima di essere un luogo è un ideale portato alla luce da Gennaro Speria, ex detenuto che ha provato in primis i segni della sofferenza, della perseveranza e del riscatto sociale. Da questi tre punti, vengono costruite quelle che sono ad oggi le solide fondamenta della carità e dell’altruismo in nome del bisogno collettivo, basi che la maggior parte della gente affronta con superficialità nei gesti quotidiani ma che vengono riprese e consolidate proprio in questa associazione non profit.
L’ associazione si occupa principalmente di assistere persone bisognose tramite banco alimentare, assistenza legale e recupero di persone in difficoltà con affidamenti e messe alla prova, ma tralasciando i tecnicismi. Area 51 è una mano tesa alle voci che fanno poco rumore in questa società, a presenti e passati che affogano nel pregiudizio e ai pianti che nessuno vede più.
In una società spaccata sempre più dalle nette disparità sociali, sempre meno fondata su criteri di classe paritaria, questo progetto vuole essere la casa di tutti, l’angolo di conforto e di sostegno in cui riporre bisogni e speranze a prescindere da nomi e cognomi.
L’attuale sede era un officina, luogo in cui prima del progetto Gennaro, inconsapevolmente, aiutava le persone che hanno sempre visto in lui un punto di riferimento per la sua generosità e umiltà, un modus operandi che ha portato il marchio di fabbrica sin dal principio e che ha guadagnato la stima e la fiducia nel corso del tempo da parte di tantissime famiglie della zona e d’Italia.
Si, d’Italia, perché su quell’immensa croce appesa al muro in fondo all’Area giacciono i sogni di tutte quelle persone che hanno scoperto Gennaro nel suo cammino verso Roma, a piedi e completamente assorto nel suo percorso di auto liberazione che di riflesso, ha liberato i macigni gravanti sulle spalle di chi si è rivisto nel suo gesto.
In Area 51 c’è sempre un piatto pronto a tavola, una spalla concreta su cui poter contare e degli ideali che se condivisi possono arricchire la visione di qualsiasi ceto sociale, i giovani hanno un ruolo fondamentale in questo progetto, perché per cambiare qualcosa bisogna sicuramente puntare su di loro. Centinaia di famiglie bussano alla nostre porte tutti giorni, centinaia di anime gridano aiuto nel silenzio più totale e noi, vogliamo essere gli occhi che vedono e le orecchie che ascoltano, perché donare fa bene a loro quanto a noi, perché per migliorare bisogna cominciare e non aspettare sempre il prossimo.